mercoledì 11 settembre 2013

Nel destino di ogni uomo può esserci una fine del mondo fatta solo per lui. Si chiama disperazione. L'anima è piena di stelle cadenti.

Per sopravvivere, in questo mondo, ci stringiamo con le persone da cui dipendiamo, affidiamo loro le nostre speranze, le nostre paure. Ma che succede quando si perde fiducia? Dove possiamo fuggire quando le cose in cui crediamo svaniscono davanti i nostri occhi? Quando tutto sembra perso, il futuro inconoscibile, la nostra stessa esistenza è in pericolo, non possiamo fare altro che correre.


Una storia che è finita non la riprendi più e ti scappa dalle dita e poi ti butta giù.
E tu rimani li deficiente ad aspettare, sai benissimo è la fine ma vorresti continuare.
Una storia che è finita  ti fa anche stare male e scrivi una canzone che è sempre tutta uguale.
E canti come stai e canti come sei...vorresti avere un'altra, ma un'altra e solo lei.
E cadi giù...
E cadi giù...
E cadi giù...
E cadi giù...
Una storia che è finita e non l'hai deciso tu, che ne hai fatta di salita per cadere fin qua giù.
E dici che è normale e credi che ci sei, poi guardi un po' le altre, ma nelle altre vedi lei.
E cado giù...
E cado giù...

Quando abbracciamo ciò che è dentro di noi, il nostro potenziale non ha limite. Il futuro è pieno di promesse; il presente, colmo di aspettative. Ma quando neghiamo il nostro istinto e lottiamo contro i nostri più profondi desideri, iniziano le incertezze. Dove ci porta questo cammino? Quando finiranno i cambiamenti? Questa mutazione è un dono, o una maledizione? E per coloro che temono ciò che è dentro di loro, la domanda più importante: è possibile cambiare ciò che siamo?

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