martedì 12 luglio 2011

L'elefante e la Farfalla.


Pensando a Lei, a quella bellissima Anima di Farfalla, mi ritrovo ad attraversare tutte le acque del mondo a piedi nudi. 
Mi ritrovo a testa in giù, appeso con i piedi alle stelle, e ripercorro a ritroso tutti gli anni impiegati per arrivare fino alla Sua Divina Creazione.

Rivedo la nascita, l'infanzia della mia vita legata a me stesso. Tutto aveva un senso solo quando ero io a dargli un senso. Tutto ciò che facevo era legato all'Anima, alla simbiosi che c'era tra essa e le cose.
Poi col tempo cresco, e rivedo che nei miei occhi non c'era più il dolce brillare di ogni cosa. Tutto era offuscato dalla normalità dell'abitudine. Ogni cosa aveva un senso solo se finita. 
Non potevo più iniziare un disegno e considerarlo stupendo anche se incompleto. 
Anche se privo di significato. 
Rivedo crescere un ragazzo solare, allegro, intelligente.
E mentre cresce conosce la faccia più debole dell'uomo. 
La donna.
Rivedo in lui una luce. Un grandissimo Bagliore attraversargli il corpo. Era Lei. Il senso di ogni suo giorno.
L'Amore.
Ogni giorno trascorreva il suo tempo salendo le scale della Vita. E più saliva, più si affaticava.
Ma questo ragazzo voleva raggiungere l'Amore. 
E saliva, saliva, saliva ancora. 
Quando raggiunse l'ultimo scalino, la vide. La donna che graffiava la sua anima stava sorridendogli. 
Lui la guardava, la guardava e piangeva, piangeva di felicità.
E rivedo in lui la luce. Quella luce riaccesa dall'Amore. 
Ora però, è un bagliore che piano piano si spegne. La donna che graffiava la sua anima, ora gli ha spezzato il cuore.
E cade, cade, cade, cade. Cade.
Rivedo nei miei giorni il ragazzo che scalò la salita per vivere e si ritrova a terra, con l'Anima graffiata e la pelle livida. 
Col tempo quei lividi sparivano, anche se l'Anima ormai rimaneva graffiata per sempre.
E vedo un ragazzo in piedi ormai. Pronto a rifare la stessa salita che lo ha fatto crescere. 

Questa volta in cima c'è Lei.


È innocua. È l'Anima di Farfalla. 
Troppo piccola per farlo cadere, troppo bella per farlo morire.



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