sabato 23 luglio 2011

Ma questo amore cos'è? Qui una risposta non c'e, io la mia vita Tu la tua vita...ma quale vita senza di Te


Sai cosa vorrei?

Essere una lacrima che nasce dai tuoi occhi, essere il pensiero che sorride sul tuo viso, essere la notte che ti fa dormire, essere la strada, la strada che ti porta al centro dell'Anima.


Era l'anno 2009.
Ottobre.
Prima assemblea d'istituto.


Ero a scuola, e Lei era li. 
Bella come sempre, viva come sempre.
Era li, seduta in una delle tante sedie.
Si discuteva della gita, e Lei naturalmente si alzò urlando nella confusione e si fece avanti.
Disse la sua.
Sicuramente Lei non fece mai caso a me, ma io si a Lei.


Questo fu il primo incontro.


Passò il tempo certo e a quell'incontro non diedi tanto peso. Sapevo che l'avrei rincontrata, prima o poi.


Gennaio 2010.


Ero a casa.
Il caso volle che qualcuno mi disse il suo nome, così senza che io lo chiesi.
Cercavo solo qualcuno, tutti, ma anche nessuno.
Quando vidi la sua foto, quando vidi il suo viso, ci rimasi a bocca aperta: avevo trovato chi avrei voluto.
In più sapere che Lei fosse oltre che bella anche una ragazza d'oro, mi convinse ancora di più.


Da qui mi giocai le carte sbagliate con Lei, e cominciai a fare i primi sbagli.


Gennaio.
Seconda assemblea d'istituto.


Anche questa volta Lei era lì.
Questa volta era ancora più bella. Questa volta la vidi con occhi diversi.
Sapevo chi fosse.
La vidi arrivare.
Avrei voluto tanto parlarle, ma non ci riuscii.
La situazione era molto ma molto imbarazzante.
Certo, questa volta, al contrario della prima, Lei sapeva chi fossi io.
E anche Lei mi vide...


Questo fu il secondo incontro.


Passarono le feste, Natale, santo Stefano, l'ultimo dell'anno, Capodanno e la Befana, passarono altri giorni, passarono i mesi e io seguivo sempre la mia strada. La strada che mi conduceva a Lei.


Era l'anno 2010.
7 Marzo.
Settimana Bianca.


Dopo tutto questo, tutto questo tempo ad aspettare di vederla, di parlarci, arrivò. Quel giorno arrivò.
Cinque giorni.
I miei primi cinque giorni più intensi della vita.
Cominciarono da lì...da quel giorno.
Cominciarono quel giorno perché c'era Lei.
Cinque giorni pieni di emozioni, potevo sentire il mio Cuore battere solo per Lei. Forse proprio perché batteva solo per Lei.


E più la guardavo, più mi innamoravo. 
E più mi innamoravo, più la guardavo.
Quei suoi occhi profondi, sapevano di un mistero che solo un pazzo  vorrebbe scoprire. 
In quel mistero c'era la mappa per arrivare dritti all'Amore.


E poi...
Quei suoi capelli, lisci, morbidi, profumavano di Lei.
E quella pelle liscia. Mi faceva impazzire.
E quel sorriso? 
Quel sorriso mi faceva impazzire allora e mi fa impazzire ancora.
Di Lei mi colpì tutto, dalla testa ai piedi. 
Non potrei mai scordarmi di Lei, mai. Soprattutto del suo pancino e delle sue gambe.
Si, non so perché, ma la pancia e le gambe mi hanno colpito da subito, e mi son rimaste impresse nella mente.
Impresse nel Cuore.


Quei cinque giorni passarono lenti, trascorrevo la maggior parte del mio tempo insieme a Lei.
E intanto mi perdevo dentro di Lei.


Quei giorni finirono e al ritorno, ci perdemmo.
Ci perdemmo per un po' di tempo.


Questo fu il terzo incontro.


Passò il mio compleanno, Lei prese la patente e intanto il tempo scorreva.
Ognuno preso per la propria strada.
Nella mia c'era anche Lei.
Mi teneva compagnia sempre, il suo pensiero era diventato un' ossessione.


Aprile.


In questo mese cominciammo ad incontrarci un po' più spesso, grazie alle partite di calcetto organizzate dagli amici.


Cominciammo pure a parlare un po' di più, a diventare un po' più amici, anche se non era certo questo quello che avrei voluto.
Avete presente la mia testa?
Mancano un po di capelli vero?
Non ci crederete, ma il motivo principale è Lei.
Direi che è una droga abbastanza potente, no?


Maggio.


Questo è il mese del suo compleanno, e io quel giorno non ci fui. 
Mi dispiacque molto, troppo.
Il tempo scorreva lento e inesorabile nei giorni in cui non c'era.
Io nel frattempo ero sempre innamorato.
Ogni giorno di più.


Giugno.


Da questo mese cominciammo ad uscire molto più spesso, quasi sempre di sera.
La scuola era finita e io avevo tutto il tempo, tutto il mio tempo per poter pensare a Lei.
La nostra amicizia migliorava, ma nascondeva dietro di se un mistero, un mistero che ancora non è stato rivelato.
Non importa, il passato è passato.
Intanto passarono due settimane senza che ci vedessimo e ci sentissimo.
Cominciai a credere che avrei potuto e saputo dimenticarmi di Lei.
Che ne fosse l'occasione.
Non fu così, anche questa volta il caso volle farci incontrare.
Quel giorno Lei riesplose dentro me.


Luglio.


Il giorno in cui esplose dentro me era il 2 Luglio.
In questo mese, ci fu un giorno molto molto intenso, un giorno che non scorderò mai. L'11 Luglio.
Il giorno in cui andammo al mare, una giornata intera. Fu la seconda occasione in cui il mio Cuore ebbe i battiti accelerati per tutto il giorno da quando era finita la settimana bianca.
Mentre pensavo a Lei, Lei, purtroppo, pensava a qualcun'altro...
Ma questa è un'altra storia. 


Agosto.


Questo mese partì per il mare, io trascorsi i giorni con gli amici, e Lei, con chi trascorse i suoi giorni?
Non importa. O meglio importa, ma non per quanto mi riguarda ora.
So solo che quando tornò era cambiata.
Era cambiata, ma il mio Cuore non aveva cambiato direzione.
Puntava sempre dritto verso di Lei.
E Lei da quando tornò era sempre più distante.
Chissà perché...
Agosto fu comunque un mese particolare...il motivo è scritto a Settembre.


Settembre.


"Il linguaggio della resa è quando la tua vita cerca di cambiare faccia ma lo fa in silenzio, fugge le emozioni e viaggia nella luce anche senza di Lei."


Questa è la canzone che caratterizzò quel periodo della mia vita che va da inizio Settembre fino alla sua fine.
Questo periodo fu un periodo un po' strano.
Ho sempre amato con tutto me stesso la mia Baby, ma c'era una mera ed effimera convinzione che avrei dovuto lasciar perdere, che tutto sarebbe stato meglio.
La convinzione che avrei dovuto cambiare rotta, andare verso qualcun'altra.
Ci provai, ma per quanto mi impegnai non ci riuscii. 
Persi, e nella perdita mi ritrovai ancora più perso in Lei, nei suoi occhi, nel suo modo di fare, nel suo modo di essere. 
La più profonda verità non sta solo nel fatto che ero e sono pazzamente innamorato di Lei, ma è dovuta anche al fatto che Silvia era solo una prova, una prova che volevo riuscire a superare, un bastone per saltare quel buco che mi è restato nell'Anima. 
Doveva essere quel cerotto da mettere nel mio Cuore.
Eh no Marco mio...alla fine l'hai capito.
L'unico cerotto che puoi mettere al tuo Cuore è solo uno.
E quel cerotto da mettere è proprio chi ti ha causato la ferita più grande.
Il cerotto è Lei.
Avete capito che brutti scherzi gioca l'Amore?
Ti manda in confusione così tanto da volerti mandare fuori strada, ma chi Ama veramente, riesce a tenere il controllo e riesce ad aspettare.
Qualsiasi tempo, qualsiasi luogo.
Perché l'importante non è quanto aspetti, ma chi aspetti.


La cosa che mi fa sorridere è che già a fine di Settembre il mio Cuore batteva ancora più forte per Lei.
Ancor più di prima.


Fu questo Settembre.


Ottobre.




Ottobre è uno di quei mesi in cui ho creduto che tutto l'Amore che mi era fluito nel corpo si potesse riversare nell'aria ed essere respirato a pieni polmoni da Lei.
Forse fu così, almeno in parte.
Almeno credo.
Quel mese fu intenso, molto intenso.
Credetti quasi di affondare per quanto l'Amore mi aveva invaso il Cuore.


Novembre.


Novembre.
Novembre...
 Novembre non me lo ricordo. 
O non me lo voglio ricordare.
Forse è meglio, perché nemmeno le foto mi aiutano.
Sicuramente uscimmo poco, molto poco.
E un motivo c'era...sicuramente.
Non importa, Dicembre ha riempito i miei giorni.


Dicembre.


Dicembre fu quel mese caratterizzato dall'Attesa del Natale, quel mese freddo che anticipava i nostri ricordi, e se li portava via con la fine dell'anno.
Dicembre fu un mese molto intenso e ricco di intesa fra noi.
Mi ricordo ancora il 4 Dicembre.
Non so, forse era l'alcool o forse l'Amore, ma noi eravamo noi, eravamo infiniti.
In quel mese non c'era solo l'attesa del Natale, ma c'era l'attesa di qualcosa che andava bene oltre. 
C'era l'attesa di qualcosa molto, molto lontano.
Non da parte mia.


È l'anno 2011.
Gennaio.


Un mese molto lento, triste e malinconico.
Per me e per Lei.
Sapevo fin dall'inizio cosa aveva, ma non potevo farci niente.
Non uscimmo molto, per vari motivi, ma il principale era solo uno.
Non importa, tutto si sarebbe sistemato a Febbraio...intanto Biagio cantava  parole che risuonavano nei nostri cuori.


Febbraio.


Da quello che mi pare di aver capito, da Febbraio ci sarebbero stati i primi input.
Quella propensione al mio Amore.
Peccato che questi input non erano poi tanto chiari. 
In questo mese mi impegnai un po' a starle accanto, anche se questo non bastò. 


Marzo.


Marzo è il mese del mio compleanno e solo qui mi resi conto che la sua indecisione più grande era dovuta al mio carattere.
Eh si, il problema ero io.
Dovevo aprirmi, dimostrare qualcosa, ma non capìì cosa.
Ci riuscii solo a Luglio. Proprio in questo mese in cui sto scrivendo.
Anche Marzo fu un mese di attesa, di grande attesa, per la Pasqua.


Aprile.


Ecco un altro mese di grandissima attesa, forse più grande di quello di Marzo. 
L'attesa più grande fu per il 25 Aprile. 
La sera prima non la scorderò mai, come non scorderò mai il suo viso che mi sorrideva.
Però chissà, chissà cosa nascondeva sotto quel sorriso...


Maggio.


In questo mese si accentuò ancora di più la vicinanza che c'era tra me e Lei.
Cominciammo ad avvicinarci sempre di più, e Lei in modo occasionale dimostrava un pizzico di gelosia nei miei confronti.
Mi fece impazzire da subito quel suo modo di fare.


Giugno.


Giugno è il mese più intenso che abbia mai vissuto in tutta la mia vita.
Giugno è quel mese che mi portò dentro al suo Cuore.
In questo mese ho cominciato ad amarla con tutto me stesso, con ogni singola fibra del mio corpo.
L'ho amata e amata, l'ho amata fino allo sfinimento.
L'ho amata fino a sentire che il mio Cuore era Lei, solo Lei.
Era Lei che batteva dentro me.
Era Lei che mi dava fiato per respirare.
Era Lei che mi faceva vivere.
Ho passato 13 giorni insieme a Lei, tutto il giorno insieme. 
L'ho tenuta tra le mie braccia più e più volte, ho cercato qualsiasi modo per rilassarla e per farla mia.
L'ho persino baciata, più e più volte, fino a raggiungere le sue dolci labbra.
Da quel momento mi persi ancor di più.
In questo mese sono andato lontano con la testa e con il Cuore e ormai non trovo più la strada per tornare.


Questo è il mese che più mi ha colpito.


Luglio.


Luglio è il mese in cui ho compiuto l'errore più grande della mia vita.
L'errore di non andarle incontro.
Ancora ci sto sbattendo la testa nel muro.
Non ho fatto ciò che voleva, non ho fatto ciò che dovevo.
Comunque sto cercando di rimediare.
So che Lei mi aspetta, che Lei mi sta aspettando.
Arriverò, in un modo o nell'altro arriverò.
Spero solo che il suo Cuore sappia reggere tutto l'Amore che c'è dentro di me.


Ora scusatemi devo andare, Lei mi sta aspettando...











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