giovedì 17 novembre 2011

Posso essere più di quel che sono.



Mi sono fatto il tuo odore ed è stato lentissimo, bellissimo.
Ma poi non ho più memoria di niente che rassomigli a te, ricordo solo la voce sottile che vuole ancora me. 

Facendo la doccia, ho ripensato a ciò che ho scritto oggi.
Già, quando faccio la doccia, quando sto per addormentarmi, quando sto con la mente occupata dai soli pensieri, penso.
Già.

E ripensandoci mi sono accorto di una cosa: è tutto vero.



Dialogo con la mia mente.

Mente.
"Marco, dovresti cominciare a cambiare rotta."

Cuore.
"Questo è quello che dicono tutti quelli che mi conoscono."

M: "No, questo è quello che pensi anche tu quando capisci che Lei non ti vuole."
C: "Già, peccato che ogni volta che la vedo, esplodo."
M: "Ma non puoi continuare tutto il tempo così, sei in gabbia, non vedi? Vuoi una cosa ma non riesci ad averla, e pur di far vedere che sei fedele, rinunci a tutto ciò che c'è al di fuori."
C: "Lo faccio perché lo voglio, perché l'Amo."
M: "Ok, l'Ami, ma cosa hai? Niente. Le sorridi, perché ti fa sorridere. Ci scherzi perché ti piace scherzarci. Stai bene quando c'è, ma stai male quando non c'è. E stai male perché non sai cosa fa quando è sola, con chi parla, se ti pensa, se ti vuole o semplicemente se vuole qualcun'altro."
C: "È vero, ma non posso fare a meno di Lei. È il mio punto debole. Basta guardarla per averne un fottutissimo bisogno, e lo sai benissimo, perché ogni volta che non c'è prendi il sopravvento, ma come la vedo, sparisci, e parla solo il sentimento."
M: "Ma ti ripeto, sei in gabbia, non lo vedi? Stai perdendo il tuo tempo, la vita sta passando, questi tuoi giorni non passeranno mai più. Il 17 Ottobre di quando avevi 19 anni, non lo riavrai mai più, e ciò che hai perso oggi, ciò che non hai potuto avere perché sei aggrappato a Lei, non potrai più averlo. È difficile che ripassi il treno due volte, e se ripassa, ricorda: è più vecchio e potrebbe fermarsi. È pericoloso, potrebbe essere ferraccio."
C: "Ma io voglio una storia solo con Lei, voglio che ogni attimo sia passato insieme a Lei. Voglio vivere la mia vita con Lei, voglio rivivere quell'emozioni che solo Lei mi ha fatto vivere. Voglio poterla scoprire tutta, voglio essere ciò che è Lei per me."
M: "Ma Lei dice di essere confusa, ma secondo te, da cosa è confusa?"
C: "Mente, tu sai qualcosa che io non so?"
M: "No Cuore mio, io so tutto ciò che sai tu, perché ti ho già detto tutto ciò che devi sapere, per scordarti di Lei".
C: "Non riesco a scordarla nemmeno per quel motivo, vorrei, ma non ci riesco. Te l'ho detto, è più forte di me. Basta solo vederla per cominciare a battere in maniera accelerata."
M: "Sei una causa persa, Cuore."
C: "Lo dicono in tanti, ma che posso farci? Voglio dimenticarla. Ma il tempo non basta, il tempo che è un fattore fondamentale. Ci vorrebbe dell'altro, un colpo di scena. Peccato che non c'è più tempo per i colpi di scena. Sai perché? Perché i colpi di scena, ormai, me li da solo Lei."
M: " E quali sarebbero questi colpi di scena?"
C: "Una carezza, un abbraccio, perché no dato da dietro, quando meno te l'aspetti, uno sguardo che fa fuggire un sorriso, un bacio, un pensiero, tutto ciò che possa avvicinare Lei a me spontaneamente."
M: "E ti accontenti di questo?"
C: "No, vorrei di più, ma non riesco ad averlo. Lei mi vuole, ma non sta con me. Sta perdendo tempo. Sta facendo invecchiare il suo Cuore, e sinceramente non ho capito perché."
M: "Forse vuole stare con te, ma gli piace un altro. E finché non riuscirà a dimenticarsi l'altro non sceglierà mai te."
C: "Quindi credi mi consideri una seconda scelta?"
M: "Se così fosse, si."
C: "Ma no, non credo, nega che ci sia qualcun'altro oltre me."
M: "Guarda che c'ero anche io in quel momento, mentre te lo diceva. Secondo te perché ti dice che non c'è nessun'altro? Forse perché se venissi a saperlo ci rimarresti male e potresti dirle per sempre basta? Forse perché non vuole farti sapere di essere una seconda scelta?"
C: "No, non direi mai basta, e ti ho già detto prima il motivo. Basta uno sguardo e cambio subito idea, purtroppo. E poi, e poi bo. Vedi, mi mandi in confusione fottutissima mente cacacazzo!"
M: "Sono qui per aiutarti a dimenticarla."
C: "Io non voglio dimenticare niente."
M: "Devi, stai perdendo il tuo tempo."
C: "È vero,  ma è vero anche il contrario. Voglio farlo e non è tempo perso. È tempo perso per te che vuoi dell'altro. Io voglio Lei, non le altre, sciape e senza una cazzutissima figura gemella di me che sappia battere come solo la sua sa battere!"
M: "Ok Cuore, questa volta ha preso il sopravvento in te senza che ti entrasse prima per gli occhi. Stai sempre più fottuto. Comincia a battere per qualcun'altra, è un mio consiglio. Per me Lei pensa a un altro."
C: "Non è vero! Allora perché è così affettuosa con me? Perché si comporta come la persona che vorrebbe stare con me?"
M: "E perché allora non si mette insieme a te? È lo stesso discorso di prima, vuole prima vedere come fare con l'altro. Fidati. Ora ti saluto. Alla prossima, verrò presto a riprovare a farti cambiare rotta!"
C: "Vaffanculo!"

Questo è il dialogo che c'è stato questa sera mentre mi facevo la doccia.
Direi che è abbastanza contorto, alla fine non c'è un equilibrio. E questo sono io.
Il Cuore vuole una cosa, e la Mente un'altra.
E mi ritrovo ogni giorno a combattere con queste fottute idee, che sono l'una il contrario dell'altra.
Parla il Cuore e la Mente smonta ogni piccola impalcatura, parla la Mente e il Cuore spazza via ogni convinzione, a volte anche ogni certezza.
Di questo dialogo è certa una cosa: faccio ciò che voglio.

Tutti dovremmo fare ciò che vogliamo.
Cazzo, non siamo nati per accontentare nessuno. Se vogliamo una cosa, dobbiamo prendercela, se vogliamo fare una cosa dobbiamo farla.
Se vogliamo Amare, dobbiamo Amare, se vogliamo ridere, dobbiamo ridere. Se vogliamo baciare, dobbiamo baciare. Se vogliamo dare un abbraccio dobbiamo abbracciare, se vogliamo riceverlo dobbiamo chiederlo.
Non dobbiamo stare a pensare troppo ai "se" e ai "ma", dobbiamo fare tutto ciò che vogliamo fare. Dobbiamo solo ascoltare il Cuore, lasciare indietro la Mente, perché distrugge tutto ciò che c'è di più bello.
La mente blocca i nostri impulsi. Ma non possiamo bloccarli all'infinito. 
Prima o poi verranno fuori più violenti che mai, ma quando potrebbero venire fuori potrebbe essere ormai troppo tardi.
Cazzo, siamo nati per vivere la nostra vita, e ogni giorno che passa non tornerà. Ogni giorno perso sono 24 ore.
Senza considerare che le cose più pazze, più belle, più uniche si fanno a quest'età, dai 14 ai 27 anni, diciamo fino a quando una persona non decide di mettere apposto il cervello, e di attivarlo, una volta per tutte.
E allora cosa stiamo aspettando?
Se abbiamo un impulso lasciamolo andare, senza paura di cosa possano pensare o fare gli altri, addio alla timidezza, alla paura delle conseguenze.
Nessun rapporto si rovina per sempre. Se la persona che vi dice addio davvero tiene a voi, vedrete, tornerà. E se proprio non lo farà, sarete voi a farlo, e quando andrete, capirà di aver sbagliato, capirà che tutto quel tempo perso, tutto quel tempo sprecato nell'orgoglio è tempo che non tornerà.
E capirà che c'è da recuperare tanto.
Per cui, cercate di non sbagliare.
Se volete farvi una pomiciata con la persona a cui volete bene, fatelo, provateci, come ci provo ogni volta io.
Mi rifiuta, ma chi se ne frega. 
Meglio un rimorso che un rimpianto.
È meglio poter dire non ce l'ho fatta che dover pensare continuamente "chissà se ci saremmo baciati?".
Ormai il mio Cuore fa tutto ciò che vuole e non guarda in faccia nessuno.
È vero, sto perdendo il mio tempo, ma nel tempo che sto perdendo sto cercando di recuperarlo ogni volta che sto con Lei, cercando di baciarla, di abbracciarla, di accarezzarla, cercando un modo che le faccia battere il Cuore più di quello che le batte normalmente.
Faccio tutto ciò che voglio fare, e non penso al poi, che cazzo.
IO le emozioni me le vivo. IO!
E così dovete fare tutti voi. 
Fatevi una sana scopata quando volete, fatevi una sana pomiciata, fatevi una sana chiacchierata, fate tutto ciò che volete e non rompetevi i coglioni chiedendovi "se, ma, forse, chissà, se solo".

Fatelo, punto!

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