venerdì 13 gennaio 2012

Capitolo 1.


Hai mai sentito urlare gli occhi di una persona tanto da dover abbassare lo sguardo?

Distrattamente guardo il cielo e cerco te.


Ma se potessi far tornare indietro il mondo farei tornare poi senz'altro te.
Per un attimo di eterno e di profondo in cui tutto sembra, sembra niente è.

A te che non sei parte dell’immenso ma l’immenso che fa parte solo di te!
Solo di te...

Se mi chiedessero quale storia mi porto dietro, sinceramente non saprei proprio che rispondere.
Voi da cosa rispondereste?

Quale ferita, quale margine improbabile supera il nostro Cuore è difficile da determinarlo.
Ogni giorno facciamo a botte con noi stessi, col mondo che ci circonda, cerchiamo sempre di aggrapparci a qualcosa che non esiste, e per questo, per questo cadiamo.
Cominciamo a cadere svariate volte, sbattiamo le ginocchia a terra e ogni volta ci rialziamo con una ferita sempre più dolorosa della precedente.

Il fatto è che vorremmo vivere in pace, e crediamo che siano gli altri ad attaccare il nostro Cuore, il nostro spazio vitale.
Crediamo di essere la pace, invece siamo noi lo guerra.
Crediamo di aspettare la battaglia, mentre in realtà, stiamo già combattendo.

È questa la particolarità dell'uomo: il libero arbitrio.
Posso avere anche solo una strada da prendere, ma non è detto che l'altro abbia la stessa intenzione di prendere la mia di strada.
È così che cominciamo a combattere per noi stessi, che cominciamo a ferirci.

Capitolo 1.
La mia guerra. 

Uno dei modi più semplici per iniziare una guerra, è quella di farci del male.
E fidatevi, non c'è modo migliore che non stare in pace con se stessi.
Un male molto particolare, per esempio, è il bene che vorremmo.
Cerchiamo del bene in tutti, ma non lo troviamo quasi mai.
Perchè ovviamente gli altri non pensano che darci del bene, sia del bene anche per loro.
E allora quel bene comincia ad essere il nostro oggetto di desiderio più assoluto, ma non è detto che sia per forza il bene.
Questo può essere tutto: una persona, un oggetto, anche una cosa astratta, come per esempio un viaggio, un meta, o semplicemente...una dolce metà.

Mano a mano che il nostro oggetto di desiderio diventa sempre più lontano da noi, cominciamo ad attaccarci ad esso in modo incommensurabile, e questo ci rende molto vulnerabili, sia con gli altri che con noi stessi.

Ed ecco che comincia la nostra guerra personale.
La nostra guerra non tanto dettata dalla Mente, ma dal Cuore.

Nella mia vita, ho avuto molti oggetti di desiderio.
E stranamente non so perchè questi oggetti sono sempre stati persone.
E non so perchè, di sesso femminile.
Ma questa credo che sia solo una particolarità.
Tralasciando questo dettaglio, potrei farvi una lista completa.
Potrei cominciare da quando avevo sei anni: mi iscrissi a pallavolo e lì incontrai Corinna, credevo fosse la donna della mia vita, ma ovviamente non poteva esserlo, anche perchè aveva se non erro troppo, almeno 4-5 anni più di me, senza contare che ero molto piccolo.
Poi, dopo di questa c'è stata Chiara, bellissima, era molto molto fuorviante, ti mandava fuori strada. Poi ho aperto gli occhi, e mi sono accorto che non era poi un granchè.
Dopo di Lei, c'è stata la cotta più duratura, Silvia.
Silvia ha due anni più di me, ha una sorella e per Lei ho fatto cazzate su cazzate.
Ma non per conquistarla, nono, ho fatto cazzate perchè ero un perfetto deficiente.
Ero nel periodo della quarta elementare, la incontrai a catechismo e venni a sapere che era la sorella di Giulia. Da lì incominciai a farne di tutti i colori, le andavo dietro come un cagnolino, sembravo proprio un cretino.
Mia mamma che poi me l'appoggiava anche, mi rendeva ancora più schiavo dell'idea che un giorno potessi stare con Lei.
Poi un giorno, arrivato in prima superiore, mi resi conto che non mi piaceva più.
Ovvio, era una semplicissima cotta durata tre anni.
Dopo di Silvia, c'è stata Shana, anch'essa una semplicissima cotta.
Era durata semplicemente due mesi, eh si, perchè subito dopo mi innamorai di un'altra compagna, Camilla.
Ebbi uno strano rapporto con Camilla, si perchè Lei era molto ma molto infantile.
Siccome sapeva che io le andavo dietro, non mi parlò per tutto l'anno scolastico, ma non solo, mi portava occhiatacce, mi odiava dal profondo del Cuore.
L'unico modo che ebbi per farla calmare fu quello di dire a tutti, ormai a Maggio, che Camilla non mi piaceva più.
Ovviamente, Camilla era solo nei miei sogni più lontani.
Era un innamoramento da possesso.
Mi ero innamorato dapprima perchè sapevo che non sarebbe mai stata mia.
Dopo di Camilla inizia una travagliante storia.
Ciò che credevo potesse essere Amore, invece, era solo sesso.
O meglio, più che sesso, era un'attrazione sessuale da parte di quella persona.
Una persona che pensate, aveva 31 anni più di me.
No non mi vergogno a dirlo, ma diciamo che lei, (e non faccio il nome...) è stato il mio primo traguardo.
È stata la mia prima vera guerra, combattuta da solo, con le mie mani.
L'ho combattuta tutta, perchè credevo fosse amore, invece era solo una bastardissima attrazione sessuale.
Però il più grande traguardo l'ho avuto sapendo che lei si innamorò di me.
Si, era proprio presa, si vedeva da lontano.
E sapete come ho fatto a capire che non era per niente amore?
Me ne andai, e da lì capìì che non c'era nemmeno un briciolo di sentimento.
Non soffrii per niente non vedendola più.
Ma proprio per niente. 
Era come giocare con la playstation.
Una volta che ti eri stancato, smettevi, e non sentivi più il bisogno di rigiocarci.
Forse un motivo era anche il fatto che conobbi, nel periodo prima di andarmene da lei, Martina, la mia ex migliore amica.

Martina è stata la mia seconda vera guerra più grande, un innamoramento da possesso anche questo.
Lei l'ho conosciuta in chat, e in chat ci parlavo.
In tre anni che ci parlavamo, ci siamo solo visti tre volte, e tutte e tre, l'ultimo anno.
Anche lei è stata una mia grande conquista, perchè sono riuscito a strapparle di dosso ogni sua sensazione, ogni suo pensiero, ogni suo fare.
Mi raccontava sempre tutto, ma proprio tutto.
L'avevo smidollata proprio. 
La chat, ogni giorno era il nostro appuntamento.
In ogni ora, in ogni minuto, c'ero io online per lei, e lei lo era per me.
Ero solo un amico, per lei, invece io ne ero innamorato, anche se devo dire che fisicamente non mi ha mai attirato.
Mi attirava il fatto che fosse lunatica, strana, e che fosse riuscita a dirmi tante cose.
Io la pensavo come se dovessi essere io il suo ragazzo, visto che sapevo proprio tutto di lei, invece non fu così.
Col tempo cominciai a stufarmi del fatto che mi cercava sempre e solo per sfogarsi, per parlarmi di lei.
Certo si, mi dava gusto perchè sono sempre stato un tipo curioso, e più riesco a scoprire di una persona a cui tengo e più me la tengo stretta come se fosse solo mia, ma col tempo mi accorsi che lo faceva per un puro interesse interiore personale.
Sapeva che poteva contare su di me, perchè non avrei mai detto niente di tutto ciò che mi diceva (e su questo certamente non si sbagliava), ma lo faceva come se io fossi non tanto il suo migliore amico di chat, ma come se  fossi il suo psicologo personale, e questa cosa mi cominciò a dare fastidio.
Così tanto da doverle dire basta.

Dopo di lei, ci fu Silvia, ma anche lei era solo una cotta da possesso durata tre anni.
Eh si, tre anni solo perchè mi rodeva il fatto che ero andato tanto bene da lei a parlarci e mi era venuta a dire: "eh si, ma io sono fidanzata da otto mesi".
I miei amici che stavano li con me, per un anno intero mi presero in giro ripetendomi nei momenti più impensabili "otto mesi".
Poi rincontrandola, volendo provare anche un chiodo schiacciachiodo con la persona che Amo veramente, ho capito che era solo una cotta, e anche se non fosse stata una sola cotta, certamente non poteva competere minimamente con Baby.
Per questo non le parlai mai troppo.
Perchè era una come un'altra, infondo se ci provavo era solo per una soddisfazione personale: "se non ce l'ho fatta tre anni fa, posso farcela ora". Ma alla fine mi resi conto che era inutile accontentarsi di una persona che fondamentalmente, nemmeno vuoi.
Dopo di lei, non ci fu più nessuna cotta o che altro.
Ci fu solo Baby, e con Lei, davvero ho superato il mondo: ho iniziato la mia terza vera guerra con me stesso.
Con Lei il tempo ha iniziato a scorrere piano, la vita ha cominciato a farmi ricordare ogni singolo dettaglio, ogni minima piccolezza, ogni singolo giorno.
Non so se è Lei che fa questo effetto, o davvero è l'effetto dell'Amore.
Ma di una cosa sono sicuro, Lei è veramente la donna che Amo.
E questa guerra la combatterò con tutte le mie forze, pur di arrivare stremato di fronte a Lei senza ormai più forze per poter accettare la tregua finale.

Queste sono le mie guerre, combattute e ricombattute.

Ho sempre cercato di trovare i difetti nelle persone, per scartarle.
E queste guerre sono la misura perfetta per determinare quale, davvero, sia il sentimento che le spinge verso il mio Cuore. 

Attraverso quest'ultima Grande Guerra, ho capito che cercare i difetti non serve proprio a niente.
In Lei li ho cercati, cercati e ricercati.
Ne ho trovati, tanti, eppure, non sono poi tanto più difetti.

Quando Ami una persona, i suoi difetti sono il motivo che ti spinge ad avvicinarti, per Amarli proprio come fai con i suoi pregi. 



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